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Sumeri

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Sin dalle origini la regione mesopotamica meridionale di Sumer si caratterizzò per il suo essere frastagliata in una costellazione di città-stato in continua lotta tra loro. La vicenda storica vera e propria del popolo sumerico, proveniente dall'area caucasica, inizia con la prima dinastia di Ur (2500-2350 a.C.), sotto la quale si compì la prima unificazione della nazione sumerica, con Lugalzaggisi ensi ("re") di Umma. Al regno urarteo seguì l'affermarsi del predominio accadico nella regione,a sua volta scalzato dall'invasione dei Guti o Gutei, che imposero la propria dominazione. I Gutei governarono concedendo una larga autonomia alle città-stato meridionali, che ne approfittarono per riorganizzarsi e, guidate da Lagash, sconfiggere e ricacciare gli stessi Gutei. I Sumeri tornarono così nuovamente al centro della scena politica del paese, con l'ultima e più splendida fase della loro stagione egemonica, la terza dinastia di Ur (2050-1950 a.C.), la cui potenza

Cassiti

Al momento del crollo della prima dinastia babilonese per un'incursione degli Hittiti, i Cassiti, o Cossei, popolazione di origine caucasica, erano insediati già stabilmente nella regione di Babilonia, come manovalanza operaia e artigiana. Presa la capitale, imposero una dinastia di propri sovrani, che perseguirono una stretta continuità con la linea espansionistica dei vecchi sovrani amorrei, ma seppero anche esprimere una politica all'avanguardia come visioni diplomatiche. La dinastia cassita dovette soccombere sotto i colpi dell'avanzata elamita. Ai Cassiti si dovrebbero l'introduzione del cavallo e del carro da guerra.

Caldei

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I Caldei erano una tribù degli Aramei stanziatasi nella Mesopotamia meridionale sin dall'inizio della penetrazione aramaica in quel Paese. La loro struttura di stati confederati, il maggiore dei quali era Bit-Yakini, si rivelò così solida da sopravvivere all'annientamento degli altri principati aramaici da parte di Assurnarsipal II, come si è detto. Sicché rimasero pressoché l'unica presenza aramaica superstite nell'agro mesopotamico, e continuarono a rapprsentare costantemente una spina nel fianco degli Assiri, finché la loro conquista di Babilonia non accelerò un processo di coagulazione intorno ad essi di un fronte antiassiro più significativo: la svolta decisiva, naturalmente, fu la conclusione dell'alleanza con i Medi, che aprì le porte della vittoria sugli odiati padroni e di una nuova età dell'oro babilonese. Una curiosità: la pratica di deportare in massa i popoli conquistati da parte dei sovrani neobabilonesi sembra un retaggio dei loro predecessori ass

Assiri

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  Anche gli Assiri erano verosimilmente una popolazione semita autoctona della Mesopotamia, stanziata nella parte settentrionale del paese. Soggetti in ordine di tempo prima ai Sumeri e poi agli Amorrei di Babilonia e quindi a Mitanni, salvo un breve periodo di espansione indipendente in età accadica, questi indomiti guerrieri montanari, che conoscevano in esclusiva l'uso della ruota a raggi, imposero la loro egemonia sul Paese a partire dal regno di Tukultininurta I (1363-28 a.C.), il conquistatore di Babilonia. La prima fase dell'impero assiro, che raggiunse l'apogeo della sua potenza con Tiglatpileser I (1112-1074 a.C.), si concluse con l'invasione degli Aramei, che poterono essere ricacciati del tutto solo da Assurnarsipal II (883-859 a.C.): con lui e soprattutto col successore Salmanassar III (809-782 a.C.) si apre il secondo periodo imperiale assiro. Salmanassar arrivò a estendere il predominio della sua gente fino alla Siria, alla Palestina e alla Fenicia, impone

Accadi

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Se si ammette che gli Accadi erano una popolazione autoctona della Mesopotamia meridionale, allora bisogna convenire che all'inizio dei tempi, e prima dell'arrivo dei Sumeri, la terra fra i due fiumi era abitata da genti semitiche. Soggetti ai Sumeri nel periodo della prima dinastia urartea, con Sargon il Grande (2350-2295 a.C.) gli Accadi si ribellarono, imponendo il loro dominio a tutto il territorio di Sumer e quindi all'intero paese. Ma le conquiste sargoniche si spinsero anche, per la prima volta, fuori dai confini di esso, tanto da conferire al dominio del sovrano una vera dimensione mediorientale. Dobbiamo infatti agli Accadi la prima concezione di uno stato-impero con ambizioni universalistiche: esso tuttavia non si dimostrò così saldo da resistere alle incursioni dei Gutei. ( Illustrazioni di Antonella Vivacqua )

Amorrei

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Gli Amorrei furono il secondo popolo di stirpe semitica, dopo gli Accadi, a prendere il sopravvento nella regione mesopotamica. Provenienti dall'Arabia settentrionale, si spostarono in Siria e in Palestina, dove diedero origine al regno di Aleppo, per poi dilagare nella terra dei due fiumi, stanziandosi a Mari, Larsa, Isin, Assur e Babele o Babilonia, la città fondata dalla mitica Semiramide, che divenne presto la più importante di quelle della regione in cui si erano stanziati, tanto da darle il nome. Dapprincipio, però, più potenti di Babilonia erano state Isin e Larsa; ma fu solo la prima dinastia babilonese a raggiungere un livello di grandezza tale da emulare il progetto espansionistico panmesopotamico di Sargon. La dinastia fu fondata da Sumuabum ed ebbe come massimo esponente il re Hammurabi (1728-1686 a.C.), autore, com'è noto, del secondo più antico codice di leggi scritte dell'umanità, dopo quello di Urnammu, il capostipite della terza dinastia sumerica di Ur. La